Impliciti con intento persuasivo: E' rimasta alle "streghe" di ieri solo una gran voglia di andare avanti
Voci a sostegno del punto di vista del giornalista: "Come dire siamo ancora dentro ai problemi, ma anche fuori a cercare nuove strade - dice niella Gramaglia, direttrice del periodico che questo mero ha tirato 260 mila copie contro le 60 mila abituali - L'immagine nuova che volevamo trasmettere è di una donna adulta, con un pezzo di vita alle spalle e molte riflessioni, sicura di sé, generosa Non è più tempo di lamentarsi. Oggi puntiamo in alto tutte insieme in una affettuosa cordata".
Costruzioni marcate con intento persuasivo: All’ordine del giorno è più che mai la parità tra i sessi
Costruzioni marcate con intento persuasivo: Ma un’uguaglianza sostanziale non la assicura completamente neppure il nostro codice, peraltro tra i più avanzati
Incisi con intento persuasivo:
gruppo di lavo-
ro diretto dall’avvocatessa (o avvocata, come suggeriscono le Raccomandazioni per un uso non sessista della lingua) Laura Remiddi
Voci a sostegno del punto di vista del giornalista: "Ma solo in Italia le azioni positive sono previste in tutti i nuovi contratti. Una vittoria importantissima', afferma soddisfatta la senatrice socialista Elena Marinucci, presidente della Commissione parità.
Rinvii con intento persuasivo:
le "azioni positive".
Un’espressione trainante
Voci a sostegno del punto di vista del giornalista: "Se molti concetti sono stati superati - aggiunge la Marinucci - altri, come l’identificazione della specificità femminile, li abbiamo dovuti recuperare. Una sola donna che va avanti diventa un ostaggio. Progredire insieme, spalleggiandoci, è l’unico modo di conquistare stabilmente terreno".
Impliciti con intento persuasivo: tutti quei meccanismi, anche indiretti, che ostacolano la carriera delle dipendenti
Impliciti con intento persuasivo: Se inoltre nell'ascesa a passo di maschio, occorre lavorare il doppio per essere giudicale brave la metà, allora meglio fare da se. Dal ’77 all’84 è aumentato dell’85 per cento il numero delle imprenditrici e libere professioniste c sono nate da un’iniziativa femminile cinque nuove imprese su dieci nel terziario.
Voci a sostegno del punto di vista del giornalista: "Il quadro sta migliorando - sostiene Federica Olivares, presidente dell’associazione 'Donne in carriera' e acuta osservatrice delle evoluzioni nel mondo lavorativo - soprattutto se si scende un gradino sotto quello dirigenziale. tra i quadri intermedi. Sono 300 mila i colletti rosa che possono aspirare a diventare manager nel prossimo decennio. L’immagine della donna vincente si è imposta nella nostra cultura e le giovani leve affollano scuole (50 %) e università (45 %). Resta da rendere compatibile il ruolo di moglie-madre con l’impegno professionale. Le nostre sorelle minori per fortuna sembrano avere già le idee chiare: per prendere il meglio dei due mondi programmano sin dall'inizio ogni passo della carriera e della vita privata".
Impliciti con intento persuasivo: prima che gli uomini impongano i loro modelli carrieristici
Voci a sostegno del punto di vista del giornalista: "Basta con la corsa al posto fisso - afferma Alessandra Oddi Baglioni, alla testa dell’Anid
Impliciti con intento persuasivo: i ranghi saldi e immobili delle madri di famiglia
Rinvii con intento persuasivo: Ed è senza dubbio uno degli aspetti più nuovi del bilancio di oggi sulla questione femminile
Voci a sostegno del punto di vista del giornalista: Secondo l’espressione della Olivares, questa volta in veste di responsabile di una società che analizza i consumi delle donne, è nata una nuova moglie "ad alto valore aggiunto".
Impliciti con intento persuasivo: la casalinga non è più una piangente schiava del focolare
Voci a sostegno del punto di vista del giornalista:
'Le nuove mogli, ormai il 15-20 per cento dei dieci milioni di italiane casalinghe, non hanno messo da parte l'intenzione di riprendere un impegno non domestico a tempo pieno - dice Federica Olivares -, anche se spesso resta un’aspirazione data la poca flessibilità del mercato del lavoro. Ma molte hanno saputo accumulare esperienze utili nelle attività di ri piego e. come si è visto negli Stati Uniti, riescono al momento voluto a diventare inaspettatamente organizzatrici e manager validissime".
Domande con intento persuasivo: E l'uomo in tutto questo? Non poteva restare integro.
Impliciti con intento persuasivo: Quando ci sarà riuscito, svanirà il bisogno di festeggiare l’8 marzo.
L'odore di zolfo è svanito. E' rimasta alle "streghe" di ieri solo una gran voglia di andare avanti. La mimosa, questo 8 marzo, non si sbandiera scandendo slogan contro l'oppressione maschile, si porta nel taschino come fa la donna sobria e sorridente sulla copertina di "Noi Donne". la rivista dell'Udi l'Unione donne italiane. Anzi, quel che le spunta sotto il bavero non è nemmeno un mazzolino vero, ma una foto del fiore simbolo. "Come dire siamo ancora dentro ai problemi, ma anche fuori a cercare nuove strade - dice niella Gramaglia, direttrice del periodico che questo mero ha tirato 260 mila copie contro le 60 mila abituali - L'immagine nuova che volevamo trasmettere è di una donna adulta, con un pezzo di vita alle spalle e molte riflessioni, sicura di sé, generosa Non è più tempo di lamentarsi. Oggi puntiamo in alto tutte insieme in una affettuosa cordata".
Eravamo rimasti a un identikit femminile del tutto diverso, di cittadine che sgomitano per farsi avanti, scontente a ragione in casa e sul lavoro, e le ritroviamo non rabbiose ma serenamente determinate, non separatiste ma pronte a farsi valere in ogni campo, anche il più tradizionalmente maschile, e soprattutto professionali. L’ultimo termine coniato è la 'visibilità' del proprio impegno, ossia l’esigenza di rendere palese la qualità del lavoro delle donne, attraverso progressioni di carriera meritate e troppo spesso non riconosciute. All’ordine del giorno è più che mai la parità tra i sessi.
Ma un’uguaglianza sostanziale non la assicura completamente neppure il nostro codice, peraltro tra i più avanzati. Per arrivare ai gangli del potere, occorre dunque trovare un antidoto alle discriminazioni. E ce ne sono tante, almeno una cinquantina nella legislazione italiana. Sempre le stesse, puntualmente ricordate ogni 8 marzo. Si aggiungono quelle legate alla maternità, individuate anch’esse dal gruppo di lavo-
ro diretto dall’avvocatessa (o avvocata, come suggeriscono le Raccomandazioni per un uso non sessista della lingua) Laura Remiddi, dietro richiesta della Commissione parità di palazzo Chigi, che a giorni dovrà votare la relazione. E anche qui lo slogan per questo 8 marzo invoca l’avanzata sempre più qualitativa delle donne nella professione, da tutelare con le "azioni positive".
Un’espressione trainante per indicare quelle iniziative, ideate alla fine degli anni ’6O negli Stati Uniti, che vengono concordate tra aziende e controparti per ovviare alle sperequazioni tra uomini e donne sul lavoro. "Ma solo in Italia le azioni positive sono previste in tutti i nuovi contratti. Una vittoria importantissima', afferma soddisfatta la senatrice socialista Elena Marinucci, presidente della Commissione parità. La Banca nazionale del lavoro, l’Italtel, la Provincia di Milano hanno già in corso delle indagini per individuare tutti quei meccanismi, anche indiretti, che ostacolano la carriera delle dipendenti. "Se molti concetti sono stati superati - aggiunge la Marinucci - altri, come l’identificazione della specificità femminile, li abbiamo dovuti recuperare. Una sola donna che va avanti diventa un ostaggio. Progredire insieme, spalleggiandoci, è l’unico modo di conquistare stabilmente terreno".
Per il momento gli avamposti isolati nei feudi maschili della produzione sono pochi: si contano 4 mila dirigenti donne contro 130 mila uomini, uno scarso 3 per cento che scende all’l nella Fiat, allo 0.4 nelle banche ma raggiunge punte più consolanti nel settore delle consulenze e della pubblicità (20 %) o nell’editoria. come alla Monda-dori (10 %). Da una ricerca dell’università Bocconi risulta che le 'boss' hanno avuto la promozione con 3-5 anni di ritardo rispetto ai colleghi, in busta paga si ritrovano un 20-25 per cento in meno e non usufruiscono degli stessi "fringe benefits', ovvero le indennità aggiuntive. Se inoltre nell'ascesa a passo di maschio, occorre lavorare il doppio per essere giudicale brave la metà, allora meglio fare da se. Dal ’77 all’84 è aumentato dell’85 per cento il numero delle imprenditrici e libere professioniste c sono nate da un’iniziativa femminile cinque nuove imprese su dieci nel terziario. Un settore che comunque assorbe la maggior quota di donne: il 64 per cento contro il 24 nell’industria e il 12 nell’agricoltura.
"Il quadro sta migliorando - sostiene Federica Olivares, presidente dell’associazione 'Donne in carriera' e acuta osservatrice delle evoluzioni nel mondo lavorativo - soprattutto se si scende un gradino sotto quello dirigenziale. tra i quadri intermedi. Sono 300 mila i colletti rosa che possono aspirare a diventare manager nel prossimo decennio. L’immagine della donna vincente si è imposta nella nostra cultura e le giovani leve affollano scuole (50 %) e università (45 %). Resta da rendere compatibile il ruolo di moglie-madre con l’impegno professionale. Le nostre sorelle minori per fortuna sembrano avere già le idee chiare: per prendere il meglio dei due mondi programmano sin dall'inizio ogni passo della carriera e della vita privata".
Il progresso è pieno di insidie e le donne rischiano di cadere nel peggiore tranello se l'emulazione dell'uomo fa perder loro di vista alcuni scenari futuri. La parola d'ordine c di cogliere al volo le nuove tendenze, anticipando la concorrenza maschile e arrivando al traguardo prima che gli uomini impongano i loro modelli carrieristici. "Basta con la corsa al posto fisso - afferma Alessandra Oddi Baglioni, alla testa dell’Anid che ha per scopo di aiutare le donne del terziario a raggiungere il management, aggiornandole sui cambiamenti tecnologici e strategici modernità sembra scompigliare anche i ranghi saldi e immobili delle madri di famiglia. Ed è senza dubbio uno degli aspetti più nuovi del bilancio di oggi sulla questione femminile. Secondo l’espressione della Olivares, questa volta in veste di responsabile di una società che analizza i consumi delle donne, è nata una nuova moglie "ad alto valore aggiunto". Tra i 25 e i 44 anni, con una laurea o almeno un diploma di scuola media superiore, un lavoro alle spalle di 3-5 anni, interrotto dopo la nascita del primo figlio, la casalinga non è più una piangente schiava del focolare. Convinta che la vita sia troppo breve per quotidiani eroismi e troppo lunga per tiepide ambizioni, affronta da professionista i doveri: razionalizza il lavoro domestico, gestisce lo stipendio del marito e lo sostiene nella carriera, alleva i figli, sempre attiva a scuola c nel tempo libero. Non trascura se stessa. Sportiva, impeccabile nel vestire, trova tempo anche per hobby e interessi, oppure lavora part-time o si dedica all’assistenza e al volontariato.
'Le nuove mogli, ormai il 15-20 per cento dei dieci milioni di italiane casalinghe, non hanno messo da parte l'intenzione di riprendere un impegno non domestico a tempo pieno - dice Federica Olivares -, anche se spesso resta un’aspirazione data la poca flessibilità del mercato del lavoro. Ma molte hanno saputo accumulare esperienze utili nelle attività di ri piego e. come si è visto negli Stati Uniti, riescono al momento voluto a diventare inaspettatamente organizzatrici e manager validissime".
E l'uomo in tutto questo? Non poteva restare integro. E’ ormai anche lui. nolente o volente, impegnato a impratichirsi nell’alternare ruoli, dentro e fuori casa, come fa la sua dolce metà. Quando ci sarà riuscito, svanirà il bisogno di festeggiare l’8 marzo.