La parità negata

Opinioni dei partecipanti (tra cui Craxi, Tina Anselmi, ecc.) alla conferenza sull'occupazione femminile

Dettagli

Autore
Stefanella Campana
Data
16/5/1986
Tipologia
Commento
Testata
la Stampa
Pagina
9
Periodo
Anni Ottanta
Area Tematica
Donne

Occhiello:

Ma sul convegno non tutte concordano

Sommario:

Craxi alla conferenza su occupazione femminile 

Articolo:

ROMA — «In questi ultimi decenni le donne hanno in pratica raggiunto la parità legislativa ed ora il problema è di rendere effettiva e concreta questa parità della legge rimuovendo ogni condizione culturale, sociale, tradizionale di costume e di prassi che tuttora esercita un ruolo frenante>>. Il presidente del Consiglio Bettino Craxi ha cosi concluso ieri la seconda conferenza nazionale sull'occupazione femminile — a dieci anni esatti dalla prima promossa dall'allora ministro del Lavoro Tina Anselmi — richiamando le conquiste e i miglioramenti che negli ultimi anni hanno riguardato la condizione femminile. Craxi si è soffermato sugli <<effettivi miglioramenti>> che hanno accompagnato <<i processi evolutivi della donna: uno straordinario balzo in avanti nell'istruzione; un raddoppiato numero di lauree; classificazioni importanti in tutti i settori di attività professionali; risultati ottimi e a volte straordinari in tutte le poche occasioni nelle quali via stato concesso alla donna di svolgere attività manageriale>>. C'è chi continua a <<parlare della donna come un soggetto debole — ha aggiunto Craxi — ma tutti sappiamo bene che non è questo il caso. Lo è solo perché oggetto di discriminazione>>. Alla Conferenza è stato reso noto l'atteso disegno di legge del ministero del Lavoro sulle <<azioni positive>> per realizzare «una uguaglianza sostanziale tra uomini e donne>>, ma che da più parti è stato giudicato riduttivo rispetto alle aspettative. La senatrice democristiana Ceccatelli ha giudicato la proposta di De Michelis «di introdurre per legge 'azioni positive' a favore delle pari opportunità tra uomo e donna nel lavoro, simbolica nel senso che costringe solo le parti sociali a prendere coscienza del problema>>.
Ci sono state polemiche anche sull'organizzazione della stessa conferenza <<troppo verticistica». Dopo le critiche della responsabile femminile e membro della segreteria pci, Livia Turco, si sono aggiunte anche quelle della de Sandra Codazzi: <<Non ho capito perché non siano stati chiamati in causa in modo diretto e coinvolgente gli operatori economici come i datori di lavoro e i sindacati dei lavoratori>>.