Una rarità le donne dirigenti

Le donne ricoprono raramente ruoli lavorativi apicali

Dettagli

Autore
m.cas.
Data
24/2/1994
Tipologia
Commento
Testata
la Stampa
Pagina
43
Periodo
Anni Novanta
Area Tematica
Donne

Occhiello:

In una ricerca di venti dipendenti l'identikit delle lavoratrici nell'ente

Sommario:

In Provincia non superano lo 0,2 per cento 

Articolo:

Due anni di lavoro volontario di venti dipendenti coordinate da due ricercatrici sociali: in questo modo le donne del Comitato pari opportunità della Provincia di Torino hanno prodotto uno studio molto accurato sui problemi della loro vita di casa e lavoro. Il libro, presentato ieri nel corso di un seminario, fornisce un identikit della lavoratrice e della sua condizione professionale, ma anche delle sue speranze, aspirazioni, frustrazioni. Le dipendenti sono giovani, i due terzi hanno meno di 40 anni. Solo un quinto è single, mentre i maschi celibi sono il 35%. Il 7% ha la licenza elementare, il 26 della media inferiore, il 20 dell'istituto professionale, il 41 delle superiori, il 5 ha la laurea. I laureati sono il 10%. Per l'universo femminile i posti di maggiore responsabilità rimangono ancora un sogno: le di¬ rigenti sono solo lo 0,2%. Per lo più le donne sono inquadrate al terzo, quarto e sesto livello (34, 28 e 27 per cento). Il 70% delle lavoratrici dichiara di avere la carriera bloccata o «a causa del titolo di studio» o «per il tipo di lavoro svolto per il quale non sono previsti ulteriori scatti». Lo stesso dato riguarda «solo» il '55% dei maschi. La ricerca si è soffermata anche su aspetti soggettivi. La stabilità dell'impiego risulta essere l'aspetto più apprezzato, al secondo posto viene l'orario di lavoro. Al terzo per le donne c'è il rapporto con l'utenza; un dato che conferma il diverso valore attribuito dai due sessi ai rapporti sociali. Il capitolo delle discriminazioni sul lavoro indaga soprattutto gli aspetti della percezione soggettiva. Il 40% delle donne pensa che i lavori di maggiore responsabilità siano affidati ai maschi, mentre il 40 ritiene che per le mansioni che richiedono capacità di relazione siano preferite le donne. Il 50% ha rilevato che per i lavori che necessitano di maggiore precisione sono scelte le dipendenti. Dalla ricerca emerge l'immagine di una donna «divisa» tra lavoro e impegni di famiglia. Un dato misura con chiarezza la differenza tra maschi e femmine: le ore di straordinario vengono recuperate dal 65% delle donne e solo dal 28% dei maschi che preferiscono farsele pagare. L'84% utilizza il tempo non lavorativo per casa e figli contro il 64 dei maschi. In cima ai desideri di queste lavoratrici full-time ufficio-casa c'è il tempo per sé: lettura, passeggiate, amici, musica, sport. Attività che vengono negate dai tempi soffocanti del doppio lavoro.