Impliciti con intento persuasivo: Non più discriminazioni sul lavoro, né carriere bloccate, né disoccupazione forzata
Voci a sostegno del punto di vista del giornalista: La commissione Lavoro della Camera ha infatti approvato definitivamente, con voto unanime, una normativa definita «rivoluzionaria»
Rinvii con intento persuasivo: un supporto fondamentale nella contrattazione sindacale per realizzare le cosiddette «azioni positive»
Impliciti con intento persuasivo: rimuovere i comportamenti discriminatori per sesso
Rinvii con intento persuasivo: Il passo in avanti compiuto dalla commissione della Camera
Voci a sostegno del punto di vista del giornalista: «Vivo compiacimento» ha infatti espresso l'onorevole democristiana Tina Anselmi, presidente della Commissione nazionale parità uomo-donna e relatrice del provvedimento
Voci a sostegno del punto di vista del giornalista: «Profonda soddisfazione» di Livia Turco, responsabile femminile del pds. «Uno strumento utile e necessario per le lavoratrici italiane - ha detto - che servirà ad eliminare le discriminazioni ancora esistenti tra i sessi». Poi una frecciata agli industriali e alla democrazia cristiana: «Sono state sconfitte le posizioni più oltranziste della Confindustria e di una parte della de».
Voci a sostegno del punto di vista del giornalista: Alma Cappiello, responsabile nazionale delle donne socialiste, si è detta soddisfatta. Attraverso questa legge «d'ora in poi le aziende pubbliche e private che vorranno ottimizzare le risorse femminili ed attuare programmi di intervento a favore delle lavoratrici, lo potranno fare chiedendo il sostegno economico al ministero del Lavoro». Ma la svolta importante per Alma Cappiello è stata quella «di creare il Comitato per le pari opportunità per legge, un organismo già nato per decreto, grazie all'impegno dei ministri De Michelis prima e Formica poi, e non più riattivato successivamente»
Voci a sostegno del punto di vista del giornalista: Per il segretario generale della Cgil, Bruno Trentin, sono stati importanti per l'approvazione della legge l'impegno e la mobilitazione delle donne scese in piazza. «Nonostante i tentativi portati avanti da alcuni parlamentari sensibili alle pressioni padronali - ha affermato il leader sindacale - la legge offre nell'insieme gli strumenti per una contrattazione delle azioni positive e per le indicazioni di una politica di pari opportunità».
ROMA. Non più discriminazioni sul lavoro, né carriere bloccate, né disoccupazione forzata: la «donna in carriera» non sarà più soltanto un film, un modo di dire, un look ad uso e consumo della moda. D'ora in poi la parità uomo-donna è legge. La commissione Lavoro della Camera ha infatti approvato definitivamente, con voto unanime, una normativa definita «rivoluzionaria» che, in effetti, rappresenta uno strumento nuovo e importante per l'inserimento e l'avanzamento della donna nel mondo del lavoro. La legge si presenta anche come un supporto fondamentale nella contrattazione sindacale per realizzare le cosiddette «azioni positive», attraverso le quali eliminare ogni eventuale discriminazione. La normativa prevede incentivi per le imprese che favoriscono l'avanzamento del personale femminile e, soprattutto, introduce un nuovo meccanismo di accertamento della «prova» di avvenuta discriminazione: qualora vi sia il sospetto che nei confronti di una donna si è ostacolato o impedito l'accesso a qualifiche superiori, d'ora in poi spetta all'impresa dimostrare di non aver operato alcuna discriminazione. La legge, inoltre, prevede l' istituzione presso il ministero del Lavoro del «Comitato nazionale per l'attuazione dei principi di parità di trattamento ed uguaglianza di opportunità tra lavoratori e lavoratrici» che ha 1' obiettivo di rimuovere i comportamenti discriminatori per sesso e ogni altro ostacolo che limiti l'uguaglianza fra uomini e donne nell'accesso al lavoro e sul lavoro. Infine il provvedimento stanzia dieci miliardi nel triennio '91-'93. In sostanza la nuova normativa introduce una condizione di partenza nel mondo del lavoro di parità tra i sessi. Il passo in avanti compiuto dalla commissione della Camera è stato commentato in maniera positiva da esponenti politici e sindacali. «Vivo compiacimento» ha infatti espresso l'onorevole democristiana Tina Anselmi, presidente della Commissione nazionale parità uomo-donna e relatrice del provvedimento. «Profonda soddisfazione» di Livia Turco, responsabile femminile del pds. «Uno strumento utile e necessario per le lavoratrici italiane - ha detto - che servirà ad eliminare le discriminazioni ancora esistenti tra i sessi». Poi una frecciata agli industriali e alla democrazia cristiana: «Sono state sconfitte le posizioni più oltranziste della Confindustria e di una parte della de». Alma Cappiello, responsabile nazionale delle donne socialiste, si è detta soddisfatta. Attraverso questa legge «d'ora in poi le aziende pubbliche e private che vorranno ottimizzare le risorse femminili ed attuare programmi di intervento a favore delle lavoratrici, lo potranno fare chiedendo il sostegno economico al ministero del Lavoro». Ma la svolta importante per Alma Cappiello è stata quella «di creare il Comitato per le pari opportunità per legge, un organismo già nato per decreto, grazie all'impegno dei ministri De Michelis prima e Formica poi, e non più riattivato successivamente». Per il segretario generale della Cgil, Bruno Trentin, sono stati importanti per l'approvazione della legge l'impegno e la mobilitazione delle donne scese in piazza. «Nonostante i tentativi portati avanti da alcuni parlamentari sensibili alle pressioni padronali - ha affermato il leader sindacale - la legge offre nell'insieme gli strumenti per una contrattazione delle azioni positive e per le indicazioni di una politica di pari opportunità».