La maternità

Descrizione delle specificità introdotte dalla legge che tutela la lavoratrice madre

Dettagli

Autore
Osvaldo Paita
Data
22/12/1971
Tipologia
Commento
Testata
la Stampa
Pagina
10
Periodo
Anni Settanta
Area Tematica
Donne

Occhiello:

La sicurezza sociale

Sommario:

La commissione della Camera ha approvato la legge per la tutela della donna che lavora quando dà alla luce un figlio - Il provvedimento è stato esteso a tutte le categorie 

Articolo:

La competente Commissione della Camera ha approvato la legge per la tutela della lavoratrice madre. Con questo provvedimento tutte le donne occupate alle dipendenze di terzi, comprese le salariate, le braccianti agricole e le lavoranti a domicilio, otterranno parità di trattamento per tutte le categorie del settore dipendente: il congedo obbligatorio per paro, della durata di cinque mei, durante i quali le interessate riceveranno l'80 per cento della retribuzione; il congedo facoltativo di sei mesi on il 30 per cento della retribuzione, in modo da favorire la presenza della madre accanto al bambino, soprattutto nel primo anno di età, ed altre provvidenze di notevole rilievo. Il provvedimento viene esteso alle lavoratrici madri delle categorie autonome (coltivatrici dirette, artigiane e addette al settore del commercio), alle quali verrà corrisposto dal 1" luglio 1972 un assegno di natalità di 50 mila lire. Durante una riunione tra i appresentanti sindacali dei lavoratori e quelli della piccola e media industria è stato discusso il problema dell'occupazione che da alcuni anni ha un andamento sconcertante. Mentre dal 1959 al 970 la popolazione italiana è cresciuta di oltre quattro milioni e mezzo, l'indice di occupazione è sceso, nello stesso periodo, dal 43 al 36,6 per cento, ad un livello cioè nettamente inferiore a quelli che la statistica registra negli altri Paesi della Cee. C'è chi attribuisce questo calo della popolazione attiva alla progressiva estensione della tutela previdenziale e all'istituzione della scuola d'obbligo, che avrebbero sottratto al lavoro gli anziani oltre 60 enni e i ragazzini. Ma non sembra una spiegazione valida, perché la pensione è altrettanto diffusa negli altri Stati del Mec e lo è ancora di più l'istruzione media inferiore resa obbligatoria in quei Paesi molto prima che in Italia. I motivi del nostro basso livello di occupazione, è stato detto nell'incontro, dovrebbero èssere ricercati altrove e non risulterebbero probabilmente del tutto estranei al clima di incertezza diffuso nelle aziende. Un sintomo è l'intervento della Cassa integrazione per gli operai della industria che quest'anno ha raggiunto un record: nei primi dieci mesi sono state integrate 173 milioni di ore, pari a 21 milioni di giornate lavorative che l'industria non ha potuto svolgere e ha dovuto mettere a carico della Cassa e quindi della collettività.